Fin da quando ero piccino, mi è sempre piaciuto trascorrere del tempo a casa di mia zia. È molto affettuosa, e ancora oggi, nonostante lei abbia superato i cinquanta, si premura sempre di farmi trovare il mio dolce preferito quando vado a trovarla.
Sono ancora il suo piccolo nipote preferito. Ora più che mai, credo!
Una zia molto porca
Sono un uomo molto educato e, prima di presentarmi dietro la porta di qualcuno, avviso sempre se ho intenzione di fare una “visita”. Quel giorno, però, avevo da poco finito di fare aperitivo con alcuni amici e, trovandomi nei dintorni, decisi di fare una sorpresa agli zii.
La loro auto era parcheggiata al solito posto davanti alla villa e mi fiondai alla porta. Dopo aver suonato più volte senza aver ricevuto alcuna risposta, vista la mia leggera apprensione, decisi di usare la chiave di riserva per entrare e controllare che fosse tutto a posto.
Fui subito colpito dalla musica rock che sembrava provenire dalla cantina. Non mi sono mai avvicinato a quella zona, che è di proprietà esclusiva dello zio, ma quella volta decisi di scendere.
La zia padrona
Dopo aver fatto qualche gradino, riuscii a distinguere lo schiocco di una frusta, subito seguito da un gemito e dalla voce della zia che intimava a qualcuno di fare silenzio. Mi assestai dietro una balaustra da cui riuscivo a osservare bene quello che stava accadendo.
Vidi mio zio nudo e in piedi, legato mediante delle corde a una croce a X. Alle sue spalle, con un vestitino in lattex nero, mia zia lo teneva dal mento e agitava un frustino sul cazzo rigido di suo marito.
Mia zia era splendida. Quella specie di tuta esaltava la sua silhouette impeccabile e faceva risaltare le sue tette da urlo. Inspiegabilmente, avrei voluto essere al posto di mio zio e il mio uccello grosso, oltre a confermare quella sensazione, mi impediva di restare rannicchiato ancora a lungo.
Decisi di venire allo scoperto e mi tirai su, chiamando mia zia.
La zia insegna il bdms al nipote
Con mia grande sorpresa, lei non si scompose alla mia vista. Anzi, notando lo spesso rigonfiamento che veniva fuori dai pantaloni, si avvicinò col suo solito fare gentile. Non disse una parola, ma mi condusse di fronte a mio zio. Improvvisamente, la mano che aveva sulla mia spalla iniziò a spingermi verso il basso, obbligandomi a mettermi in ginocchio.
Iniziò a sbottonarmi la camicia e dopo avermi messo a petto nudo, avvolse il collo con un collare di pelle borchiato. Vedevo le sue mani giocare con i miei capezzoli e il mio istinto fu quello di portarmi la mano al cazzo per alleviare la tensione.
Ma quel gesto fu fermato da mia zia, che portò entrambi i miei polsi dietro la schiena e iniziò a stringere il mio corpo con una corda, bloccandola con nodi che puntellavano il mio busto come se volesse realizzare il disegno di un diamante. Finché non riuscii più a muovermi.
Si mise davanti a me, slacciandomi i pantaloni e tirandomi giù le mutande. In quel momento, provavo un po’ di vergogna nell’esibire il mio cazzo enorme, ma lei seppe mettermi subito a mio agio.
La zia mistress mi scopa
Si allontanò un attimo e tornò con due strani aggeggi che applicò ai miei capezzoli. Lì per lì mi provocarono una scarica di dolore, che subito dopo si trasformò in una fonte di piacere.
Quando mia zia mistress si stese davanti a me, tirò su una zip che andava dal pube all’ombelico, rivelandomi la sua fica depilata. Il mio uccello stava sbavando e lei lo prese tra i suoi piedi per spararmi una sega. Guardai in alto in preda all’estasi e mentre ancora godevo per quella pugnetta così atipica, sentii che la mia cappella stava sprofondando in qualcosa di caldo e accogliente.
Mi stavo scopando mia zia. Mentre lei prendeva avidamente il cazzo di suo nipote, mi infilò i suoi piedi in bocca. Erano morbidi e io non potei trattenermi dal leccarli con la lingua.
Poi, improvvisamente, tirò fuori la sleppa da dentro al suo corpo, si alzò e venne di nuovo alle mie spalle. Mi buttò giù, mettendomi a pecorina.
Le mie ginocchia puntellavano il pavimento e non riuscivo a cambiare posizione. Potei scorgerla mentre allacciava qualcosa in vita. Era uno strapon.
Si mise su di me come uno stallone monta la sua vacca. E poi la sentii penetrarmi il culo. Mi afferrò dai capelli insultandomi pesantemente e io, anziché ribellarmi, mi abbandonai a un godimento estremo e senza paragoni.
Il mio cazzo pulsava sotto i colpi della mia zia mistress e quando mi sussurrò all’orecchio che ero un porco schifoso, decisi di insozzare il pavimento di casa con la mia sborrata violenta.